Inquinamento

Inquinamento: cos'è

I trasporti, il traffico autoveicolare e il riscaldamento domestico sono responsabili dell’emissione nell’aria di inquinanti che destano molta preoccupazione per il loro impatto sulla salute a causa dell’elevato numero di persone esposte, in ambito urbano ed extraurbano. Inoltre, a questo si aggiungono le emissioni di tipo industriale che contribuiscono a peggiorare ulteriormente la qualità dell’aria. Tra i principali inquinanti di interesse per la ricerca, troviamo il particolato atmosferico (soprattutto le sue frazioni PM10 e PM2.5), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono (O3). Tutti questi inquinanti sono associati ad effetti sulla salute quali l’aumento di patologie respiratorie, l’aggravamento di patologie croniche cardiorespiratorie, alcune patologie tumorali, l’aumento della mortalità e la riduzione della speranza di vita.

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Inquinamento ed effetti sulla salute

L’inquinamento atmosferico è una delle principali cause di decesso e malattie a livello globale. I suoi effetti vanno dall’aumento dei ricoveri ospedalieri e delle visite al pronto soccorso, all’aumento della mortalità prematura per malattie cardiovascolari e respiratorie. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2016 circa 4,2 milioni di decessi prematuri a livello globale sono collegati all’inquinamento ambientale dell’aria, e sono principalmente dovuti a malattie cardiache, ictus, malattia polmonare ostruttiva cronica, cancro ai polmoni e infezioni respiratorie acute nei bambini. In particolare, secondo l’OMS, l’inquinamento atmosferico mondiale è responsabile del 29% di tutti i decessi per cancro ai polmoni,17% di tutti i decessi per malattie da infezione acuta delle vie respiratorie inferiori, 24% di tutti i decessi per ictus, 25% di tutti i decessi per malattie da cardiopatia ischemica, 43% di tutti i decessi per malattia polmonare ostruttiva cronica.

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Come abbiamo misurato gli effetti dell’inquinamento in Piccolipiù

Le principali fonti di inquinamento sono il traffico veicolare e, in inverno, il riscaldamento domestico (specie quando vengono impiegati gasolio o biomasse).

Da queste due fonti vengono emesse polveri, generalmente distinte in classi dimensionali corrispondenti alla capacità di penetrazione nelle vie respiratorie. In :

  • PM10 – particolato formato da particelle con diametro minore di 10 µm, che è una polvere inalabile, ovvero in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore (naso, faringe e laringe)
  • PM2.5 – particolato fine con diametro fino a 2.5 10 µm, in grado di penetrare nel tratto respiratorio inferiore (polmoni, bronchi, bronchioli), arrivando fino agli alveoli polmonari.

In Italia, come in altri paesi europei, l’introduzione di limiti di legge negli ultimi decenni ha permesso di registrare una progressiva riduzione delle emissioni e quindi delle concentrazioni degli inquinanti (SO2, monossido di carbonio, benzene). Tuttavia, ogni anno si registrano in gran parte delle aree urbane superamenti dei limiti di legge, specialmente per le polveri (PM10 e PM2.5) e per l’ozono.

Per quanto riguarda l’esposizione all’inquinamento atmosferico, è stata sviluppata una procedura per stimare le concentrazioni giornaliere di PM10 e PM2.5 per l’Italia (Stafoggia et al, 2019). A tal fine sono state combinate le seguenti tipologie di dati spazio-temporali:

  • Dati puntuali osservati (da centraline): in questo caso sono state raccolte tutte le concentrazioni medie giornaliere sia di PM10 che di PM2.5 nel periodo 2006-2015 da tutti i siti di monitoraggio disponibili (Figura 1) forniti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Poiché la disponibilità dei monitor per il PM2.5 prima del 2013 era molto limitata, i modelli per PM2.5 sono stati limitati al periodo 2013-2015.
  • Dati satellitari (per area): in questo caso sono stati combinati i valori giornalieri di Aerosol Optical Depth (AOD) dal sensore MODIS a bordo dei satelliti NASA “Aqua” e “Terra”, parametri meteorologici (temperatura dell’aria, pressione, direzione e velocità del vento, ecc.) e parametri relativi all’uso del territorio, alle reti stradali ed alla densità di popolazione per ricavare stime delle concentrazioni giornaliere di PM10 alla griglia di 1×1 km, per gli anni 2011-2015 mentre per il PM2.5 per il periodo 2013-2015 (Figure 2, 3).

Tutti i dati raccolti sono stati combinati ed analizzati con un modello statistico multivariato; nello specifico è stata sviluppata una calibrazione tra le misurazioni al suolo e i dati satellitari per ogni anno su base giornaliera.

Figura 1. Centraline fisse delle reti di monitoraggio per il particolato atmosferico (PM10 e PM2.5)

Le figure raccolte nelle gallery sottostanti presentano la distribuzione spaziale del particolato (PM10 e PM2.5) a livello sia nazionale che per le regioni coinvolte nelle coorti di nuovi nati Piccolipiù. Le diverse concentrazioni sono rappresentate con gradazioni di colore che vanno dal rosso, per le zone in cui le concentrazioni di particolato sono più elevate, al blu per le zone in cui le concentrazioni sono più basse.

Figure 2 e 3. Concentrazioni stimate per il PM2.5 ed il PM10 in Italia e nelle regioni coinvolte in Piccolipiù: media annua 2015

Popolazione di Piccolipiù (Grafici e Tabelle)

Secondo l’OMS, il 91% della popolazione mondiale vive in luoghi in cui la qualità dell’aria è tale da esporre la popolazione a rischi per la salute con livelli di inquinamento che superano le linee guida dell’OMS.

Valori limite (Direttiva 2008/50/CE e D.Lgs 155/2010)

PM10: 50 μg/m³ valore giornaliero da non superare più di 35 volte/anno

PM2.5: 25 μg/m³ valore annuo

Le figure raccolte nella gallery presentano le esposizioni stimate considerando i soli dati dei bambini delle coorti di nuovi nati Piccolipiù. Per ulteriori approfondimenti consultare la tabelle.

Figure 4 e 5. Andamento temporale della concentrazione media annua del PM10 e del PM2.5per centro, periodo 2011-2015
Figure 6 e 7. Numero assoluto e percentuale dei bambini della coorte Piccolipiù esposti a valori superiori al limite di legge della concentrazione media annua del PM10 e del PM2.5 per anno, periodo 2011-2015
Figure 8 e 9. Numero dei bambini della coorte Piccolipiù esposti a valori superiori al limite di legge della concentrazione media annua del PM10 e del PM2.5, periodo 2011-2015
Tabelle 1-3