Conoscere per agire: perché

Conoscere per agire

Le esposizioni che agiscono nei primi 1000 giorni di vita, dal concepimento ai 2 anni di età, influenzano lo sviluppo fisico e cognitivo della bambina e del bambino con un effetto sulle salute futura. Disporre di dati sulle esposizioni ambientali precoci e sui loro effetti è essenziale per migliorare la salute delle persone e pianificare interventi di prevenzione a livello di sanità pubblica.

Diversi studi mostrano che la salute mentale, cardiometabolica e respiratoria sono fortemente influenzate dall’ambiente in utero e durante la prima infanzia.

Le esposizioni ambientali, sia determinate direttamente da pressioni antropiche (ad es. inquinamento atmosferico in siti altamente antropizzati, inquinamento delle acque di falda e del suolo in siti contaminati, presenza di pesticidi, metalli pesanti ed altre sostanze nel cibo e nelle acque), sia determinate dai cambiamenti climatici in atto (ondate di calore, siccità, eventi meteorologici estremi), dagli stili di vita durante la gravidanza (dieta, consumo di alcol e tabacco, obesità, uso di farmaci) e da agenti biologici (ad es. virus) possono provocare risposte adattive del feto. A questo si sommano gli effetti delle esposizioni postnatali, in particolare nella prima infanzia, che rendono le persone più suscettibili a malattie croniche nel corso della vita. Inoltre sappiamo che l’esposizione ambientale può modificare alcuni meccanismi epigenetici e di invecchiamento che sono alla base degli effetti a medio e lungo termine sulla salute.

Gli interventi per ridurre il carico di esposizione ambientale possono avere un grande impatto sulla salute della popolazione, sia a breve che a lungo termine, perché riescono a contrastare gli effetti nocivi dell’esposizione ambientale sulla salute e sui meccanismi biologici e molecolari coinvolti.

Avere dati sulle esposizioni ambientali nei primi 1000 giorni di vita e sui loro effetti è essenziale per migliorare la salute delle singole persone anche attraverso interventi di sanità pubblica.

Gli studi di coorte di nascita sono la principale fonte d’informazione sull’impatto delle esposizioni precoci, in particolare da quelli che hanno raccolto e conservato campioni biologici, oltre a informazioni su esposizioni ambientali indoor e outdoor valutate con questionari. Questi studi permettono infatti la valutazione completa dell’esposoma umano inteso come rappresentazione della storia di esposizione di ogni individuo e che include l’insieme delle esposizioni ambientali umane sia a fattori estrinseci che intrinseci. Le singole esposizioni ambientali e la loro interazione possono influire congiuntamente sulla salute.