Inquinamento atmosferico ed effetti sul sistema cardiovascolare del bambino
- Post by: Redazione
- 27 Dicembre 2019
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Gli effetti dell’inquinamento atmosferico nei primi 1000 giorni di vita sul sistema cardiovascolare del bambino
CONTESTO
Studi epidemiologici nell’adulto hanno dimostrato un consistente aumento del rischio di eventi cardiovascolari legati all’esposizione sia a breve che a lungo termine alle attuali concentrazioni di particolato ambientale. Obiettivo di questa revisione della letteratura è quello di valutare gli effetti di esposizioni prenatali o nel primo periodo di vita ai contaminanti ambientali sullo sviluppo delle malattie cardiovascolari.
CARATTERISTICHE DELLO STUDIO
- Criteri di eleggibilità:
- Esposizione: inquinanti atmosferici compresi particolato (PM5, PM10), idrocarburi policiclici aromatici (IPA), monossido di carbonio (CO), anidride solforosa (SO2), monossido di azoto (NO), biossido di azoto (NO2), ozono (O3), benzene.
- Finestra di esposizione: gravidanza e primi anni di vita.
- Esiti: problemi cardiovascolari quali ipertensione.
- Popolazione studiata: madri e bambini; esclusi gli studi su animali.
- Tipologia di studi: revisioni sistematiche.
- Lingua: italiano, inglese.
- Periodo: 1990-2019.
- Non restrizioni geografiche.
- Ricerca su PubMed: 01/03/2019.
- Strategia di ricerca (vedi Tabella 1).
RISULTATI
Sono state identificate 53 revisioni, di cui 51 scartate perché non pertinenti. Le due restanti individuate come pertinenti, non erano tuttavia revisioni sistematiche della letteratura (Tabella 2).
La ricerca in PubMed (archivio bibliografico di letteratura scientifica on line) di studi primari posteriori alla pubblicazione delle due revisioni identificate ha trovato 297 articoli, di cui 275 scartati sulla base di titolo e abstract e 13 inclusi (Tabella 3). La ricerca è stata realizzata utilizzando la strategia descritta in Tabella 1.
Per ulteriori informazioni consulta le tabelle.
SINTESI DEI RISULTATI
La letteratura suggerisce un possibile legame tra esposizione all’inquinamento atmosferico durante la gravidanza (in particolare) e le malformazioni cardiache congenite. Le evidenze riguardano in particolare CO e PM2.5, mentre un numero più limitato di studi hanno valutato l’effetto di NO2 e O3. Complessivamente le evidenze su questo esito appaiono limitate e in parte controverse (basso livello di evidenza): la difficoltà nel definire una chiara associazione è dovuta anche alla eterogeneità dei metodi di misurazione dell’esposizione e alla presenza di fonti multiple di esposizione, indoor e outdoor, insieme a fattori di rischio individuali legati agli stili di vita.
L’esposizione precoce ad inquinanti atmosferici è risultata associata a livelli più elevati di pressione arteriosa in età pediatrica e può predisporre a malattie cardiovascolari durante l’infanzia e in età più avanzata (aterosclerosi, sindrome metabolica, steatosi epatica non alcolica).
CONCLUSIONI
Ci sono evidenze suggestive in letteratura che l’esposizione all’inquinamento atmosferico durante la gravidanza e nel primo periodo di vita possa influenzare la salute cardiovascolare del bambino. Questo dato è confermato anche nel recente documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “Air pollution and child health: prescribing clean air” (WHO/CED/PHE/18.01, 2018) che riassume le più recenti conoscenze scientifiche sui legami tra l’esposizione all’inquinamento atmosferico e gli effetti nocivi per la salute dei bambini allo scopo di informare e motivare l’azione individuale e collettiva degli operatori sanitari per prevenire i danni alla salute dei bambini derivanti dall’esposizione all’inquinamento atmosferico.